I ladri di futuro sono coloro che oggi non vogliono vedere il problema nella sua gravità dimostrandosi miopi; coloro che invocando consolidate prerogative non vogliono alterare l’attuale contratto sociale, che privilegia chi l’ha sottoscritto ed esclude gli altri, arrivati quando le penne erano già finite; coloro che riconoscendo la preminenza delle norme si dimenticano che tali norme, ancorché costituzionali, possono essere cambiate; coloro che, dal comodo delle loro poltrone dorate e dalle posizioni di potere, invitano alla riflessione fingendo di non sapere che non c’è più tempo; coloro che si lavano la coscienza aiutando i loro figli e nipoti (e solo quelli); coloro che, sussidiati, trascorrono il tempo ad aspettare che qualcun altro decida per loro, dimenticandosi che la democrazia è di tutti ma anche per tutti; coloro che confondono la solidarietà con l’elemosina; coloro che vogliono vivere appieno il loro presente ignorando il futuro delle generazioni a venire; coloro, infine, che con il loro piffero magico chiamano i giovani nella grande rete di internet dando loro l’illusione di essere liberi, coloro (giovani compresi) che sono così ciechi da non accorgersi che il futuro che è loro prospettato è virtuale e non reale.
Dopo una analisi oggettiva delle radici profonde della attuale fase recessiva e dei divari venutisi a creare tra la generazione dei baby boomer e quelle che si affacciano ora al mondo del lavoro, il libro propone una possibile rivoluzione culturale, sociale, economica e fiscale per porre fine al furto e restituire ai giovani la speranza che gli è stata sottratta. Proposte che possono essere riassunte nel nuovo paradigma della sostenibilità integrata, che prova a riequilibrare il saldo negativo accumulato ai danni del Pianeta e delle giovani generazioni. Il primo, con i grandi mutamenti climatici, come noto, ha già presentato il conto; i secondi saranno presto costretti a farlo.