Alternanza scuola-lavoro e inclusione sociale: un’ipotesi di modellizzazione

- Coordinatore Prof. Luciano Monti.

Investire in istruzione e nell’acquisizione di competenze professionali e trasversali costituisce una conditio sine qua non per garantire la crescita e la competitività del nostro Paese. L’introduzione di metodologie e strumenti più innovativi di istruzione, capaci di coniugare l’apprendimento in aula con il mercato del lavoro, può generare un impatto positivo e trainante in termini occupazionali e di valorizzazione del capitale umano. Il mondo della scuola, in particolare nel nostro Paese, non si è ancora dimostrato capace di cogliere appieno questa nuova sfida. Il sistema di istruzione e formazione italiano continua a non essere in grado di fornire agli studenti e alle giovani generazioni quelle competenze professionali e trasversali – le cosiddette soft skills – necessarie per garantire loro un rapido accesso nel mercato del lavoro. Allo stesso tempo, i nostri istituti scolastici secondari di II grado non collaborano adeguatamente e in modo continuativo con il mondo delle imprese, al fine di avvicinare i loro piani di offerta formativa alla complessa realtà del tessuto produttivo nazionale, lasciando questo compito agli istituti di formazione professionale.

Alla luce delle novità previste dalla legge 107/2015, dei primi risultati dell’Indagine sulla prevenzione del fenomeno NEET mediante l’alternanza scuola-lavoro, a cura dell’Osservatorio Economico della Fondazione Bruno Visentini, nonché del PON 2014-2020 (FSE-FESR) Per la Scuola, Competenze e ambienti per l’apprendimento, l’obiettivo della ricerca è di mettere a fuoco modelli di intervento “a rete”, cioè coinvolgenti tutti gli attori in gioco, dagli Istituti scolastici, alle società e associazioni specializzate nella formazione e nell’orientamento dei giovani, alle università e imprese. Modelli che devono essere calati nelle singole realtà territoriali e adattati alle vocazioni distrettuali e alle dinamiche di crescita intelligente.

Lo studio è stato avviato nel 2015 nell’ambito della convenzione stipulata tra Fondazione Bruno Visentini, AV&CO S.r.l. e Associazione Progetto CIVIS, avente ad oggetto la collaborazione nella realizzazione di ricerche ed indagini riguardanti il settore dell’istruzione, della formazione, dell’inclusione sociale, della cittadinanza attiva.

L’obiettivo di questa indagine è quello di esaminare le possibili sinergie tra le azioni di prevenzione del fenomeno dei NEET (Not – engaged- in Education, Employment or Training) e gli interventi volti ad avvicinare scuola e mondo del lavoro previsti nella nuova programmazione europea 2014-2020.

L’analisi è stata condotta seguendo il seguente schema metodologico:

  1. definizione di un modello innovativo di rete (scuole, imprese, associazioni), che unisca l’esigenza di prevenzione del fenomeno dei NEET con l’alternanza scuola-lavoro;
  2. un focus group con le parti sociali dedicato all’esame dei dati raccolti (tenutosi il 24 novembre 2016);
  3. dibattito pubblico di presentazione dei risultati dell’indagine, a Roma presso l’Università Luiss Guido Carli.