Il primo Rapporto dedicato al patrimonio culturale privato, curato dall’omonimo Osservatorio, è rilasciato in un anno molto particolare, non solo per il settore preso in esame, ma per tutto il nostro Paese. Ciò nonostante, le analisi e i contributi non si sono focalizzati solo sull’evidente impatto negativo della pandemia in corso sugli operatori economici e sociali del settore. Lo spirito è stato quello, invece, di guardare avanti e di cogliere i principali elementi che inducono a ritenere centrale per la ripresa dell’Italia proprio il diffuso e articolato patrimonio storico privato e la sua messa in rete con quello pubblico.
Se dunque l’indagine compiuta presso i numerosi proprietari di dimore storiche (Cap. 1) conferma un panorama molto vivace, in termini di attività economica e sociale, diffusa su tutto il territorio italiano, non ci si è limitati a rilevare i danni subiti dal lock-down e il sostegno assicurato dai provvedimenti governativi (Cap. 2) ma si è voluto cogliere i principali asset da porre a base della programmata ripresa. Tra questi, il connubio tra la rete museale pubblica e quella privata (Cap. 3.1), la rete dei giardini (Cap. 3.2), le opportunità offerte dai borghi storici ma anche i rischi che questi corrono con il degrado e lo spopolamento (Cap. 3.3) e la rete delle scuole per la promozione dell’identità culturale e le nuove professioni (Cap. 3.4).
L’urgenza di un intervento volto a valorizzare massimamente questo patrimonio, mettendolo al servizio del rilancio del Sistema Italia, è evidenziata qui dall’esame degli strumenti messi in campo dalla normativa di altre due importanti realtà dotate di grande patrimonio storico privato, come la Francia e il Regno Unito (Cap. 4.1) e dagli strumenti europei a cavallo tra la programmazione in via di conclusione e quella che ci traguarderà alla fine di questo decennio, passando per un efficace utilizzo del nuovo Fondo di Ripresa e Resilienza (Cap. 4.2).
È in questo contesto che il Rapporto formula alcune proposte di misure normative e fiscali a sostegno del patrimonio culturale privato (Cap. 5), ma più in generale a corredo della più ampia strategia di rilancio i chiave sostenibile e resiliente del nostro Paese.