Digital Health e accesso ai diritti di cittadinanza: presentati in Luiss i risultati della 2^ indagine sulla telemedicina in ambito privato della Fondazione RiES

Comunicato Stampa

DIGITAL HEALTH E ACCESSO AI DIRITTI DI CITTADINANZA:

PRESENTATI IN LUISS I RISULTATI DELLA 2ª INDAGINE SULLA TELEMEDICINA IN AMBITO PRIVATO DELLA FONDAZIONE RIES

Roma, 4 dicembre 2024 – Si è tenuto oggi, presso l’Aula Toti del Campus LUISS Guido Carli, il Simposio dell’Osservatorio Salute Benessere e Resilienza, promosso dalla Fondazione RiES, dal titolo “Digital Health e accesso ai diritti di cittadinanza”. L’evento ha rappresentato un importante momento di confronto sulle opportunità e le criticità legate alla sanità digitale e alla trasformazione dei servizi digitali al cittadino.

Nel corso dell’incontro, il prof. Duilio Carusi -coordinatore dell’Osservatorio e Adjunct professor Luiss Business School- ha presentato i risultati della 2ª edizione dell’Indagine sulla Telemedicina in ambito privato. La ricerca, sviluppata in partnership con il Fondo Assistenza Sanitaria Dirigenti Aziende Commerciali (FASDAC) e con il disegno scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità, ha coinvolto oltre 270 strutture sanitarie sul territorio nazionale, facendo emergere ostacoli significativi allo sviluppo di questo settore, nonostante le sue grandi potenzialità.

L’indagine ha evidenziato una serie di ostacoli allo sviluppo della telemedicina, primo tra tutti la persistente sfiducia verso gli strumenti di telemedicina, sia da parte del personale sanitario che degli utenti:

  • Solo il 20% delle strutture partecipanti ha riportato livelli di fiducia medio-alti verso la telemedicina da parte del proprio personale sanitario;
  • La diffidenza dei pazientiè emersa come il principale ostacolo all’adozione di servizi di telemedicina, segnalata dal 30% delle strutture;

Al di fuori del PNRR la Telemedicina non decolla: le strutture private soprattutto di dimensioni piccole e medie non sono interessate all’attivazione di servizi di telemedicina:

  • Il 60% delle strutture ha dichiarato di non avere intenzione di avviare progetti di telemedicina entro il prossimo anno, contro un 35% che invece ha espresso la volontà di investire in tali soluzioni.

Nonostante queste criticità, alcune specialità mediche, come la salute mentale, la cardiologia e la diabetologia, si distinguono per l’utilizzo della telemedicina, contribuendo in modo significativo alla gestione delle cronicità e alla prevenzione.

La seconda parte del simposio è stata dedicata alla trasformazione in atto dei luoghi di accesso ai servizi per il cittadino. La chiave per la trasformazione digitale è nella ibridazione dei luoghi fisici di realtà capillari come uffici postali, farmacie, tabaccherie che diventano dei centri multiservizi e possono portare la salute oltre i luoghi di cura canonici.

Così Duilio Carusi, Coordinatore dell’Osservatorio Salute Benessere e Resilienza e Adjunct Professor Luiss Business School – “La telemedicina in ambito privato stenta ancora a decollare, alla ricerca di un quadro chiaro, di facile applicazione e remunerativo che dia fiducia alle strutture ed agli operatori verso questa modalità di lavoro.”

Continua Duilio Carusi -La rivoluzione digitale intanto procede inesorabile e passa dalla ibridazione delle reti capillari di servizi, come uffici postali, farmacie, tabaccherie, che diventano punti di accesso per servizi digitali e di salute alla cittadinanza anche nelle aree interne e remote del paese.”

Ha dichiarato Bernardino Petrucci, Vice-Presidente del Fasdac – “Il Fasdac crede fortemente nella sinergia tra tutti gli attori del sistema – università, Istituto Superiore della Sanità, Fondi sanitari – per garantire il bene salute e rispondere con innovazione ai bisogni emergenti. Per il secondo anno consecutivo il Fondo ha voluto contribuire alla survey mettendo a disposizione la propria rete di strutture convenzionate.”

Dichiara Gennaro Sosto, Vice Presidente Nazionale Federsanità e Direttore Generale Asl Salerno – “Per portare i servizi sanitari e socio-sanitari alla popolazione delle aree interne l’ASL Salerno ha realizzato il progetto Botteghe della Comunità che rafforza la costruzione di un modello organizzativo che sistematizza tutte le energie del territorio attraverso l’ampia partecipazione di partner istituzionali e l’adozione di tecnologie di interconnessione digitale e telemedicina”

Nelle parole di Mario Antonelli, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai – Laddove è chiesto il contributo della rete delle tabaccherie per facilitare la vita quotidiana dei cittadini, i tabaccai sono più che disponibili a percorrere ogni strada conduca alla semplificazione. Tanto a livello nazionale che, e anzi ancor di più, locale, potendo contare sul fattore umano costituito dalla figura del tabaccaio e su una rete capillare e diffusa di terminali sempre più evoluti ed in continua crescita.

Sono intervenuti, nel corso dell’evento:

  • Paolo Marini, Presidente, Fondazione RiES
  • Bernardino Petrucci, Vice Presidente, Fasdac
  • Ylenia Zambito, Segretario 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), Senato della Repubblica Italiana
  • Ferdinando Santoriello, Dipartimento Libertà civili e Immigrazione Ministero degli Interni
  • Duilio Carusi, Coordinatore Osservatorio Salute Benessere e Resilienza Fondazione RiES, Adjunct Professor Luiss Business School
  • Selenia Marino, Direttore Telemedicina, IRCSS Ospedale San Raffaele
  • Emilio Meneschincheri, ICT Manager, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS
  • Massimo Anelli, SME of Digital Healthcare Almaviva
  • Guido Crozzoli, Responsabile Mercato, Imprese e PA, Poste Italiane
  • Gennaro Sosto, Direttore Generale Asl Salerno e Vice Presidente Federsanità
  • Giovanni Petrosillo, Vice Presidente Federfarma
  • Mario Antonelli, Presidente Nazionale Federazione Italiana Tabaccai

 

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