La criminalità organizzata assume sempre più le sembianze di un soggetto economico globale, con una spiccata vocazione imprenditoriale e specializzata nella fornitura di diverse tipologie di beni e servizi, illegali e non. L’inchiesta “Mafia Capitale” di quest’anno ne è la dimostrazione. Quanto detto porta a due riflessioni. La prima è che la norma di cui all’articolo 648– bis del c.p. si è dimostrata un prezioso strumento per contrastare anche gravi forme di criminalità economico–politica, riconducibile spesso a fenomeni corruttivi. La seconda riflessione è che le fattispecie di “corruzione”, “riciclaggio” e “mafia”, seppur in apparenza lontane tra loro, in realtà sono strettamente collegate. Ne discende che un quadro normativo efficace dovrebbe tenere debitamente conto dell’interazione tra le disposizioni per il contrasto della criminalità organizzata, della corruzione e del riciclaggio. Si comprende ora la ratio per la quale si è deciso di studiare e raccogliere in un unico volume le tre differenti — ma nemmeno tanto — fattispecie di cui sopra.